giovedì 2 febbraio 2017

HO MENTITO..

Lo so titolo un pò crudo, un pò troppo forte, ma è la verità. Ho mentito a te e forse anche a me . Non sono diventata una brava psicologa, in realtà ho abbandonato l'università. Immaginatevi davanti a un muro, molto alto che dovete scavalcare, ma voi siete così piccole che sapete che finirete solo per schiantarvi per terra. Bene io mi son trovata davanti al mio muro.Era alto, era vasto, era così alto che quasi mi soffocava, e anche se fingevo che non c'era sapevo che era lì. Il mio muro è il mio dolore . Mi sentivo piccola e indifesa a scalare quel muro così grande. Credevo che sarei finita contro il terreno freddo e sporco, credevo che non avrei mai visto la via di fuga. Mi sbagliavo. Non sapevo da dove iniziare, avevo paura, o forse più che paura ero solo persa,non avevo nessuno che mi guidasse nella giusta direzione, eravamo io e il mio muro. Inizialmente sbattei con prepotenza contro di esso, non sapevo da dove iniziare, e più sbattevo , più mi facevo male e più non capivo. Qualcosa mi sfuggiva. Vi capita mai di avere davanti agli occhi una situazione apparentemente chiara , ma che comunque in cuor vostro sapete che manca un qualcosa ? Ecco io ero esattamente in quel punto. Non capivo cosa mancasse o quale fosse il modo per iniziare a salire il muro, poi un giorno mi illuminai per così dire. Non dovevo affrontare il muro, non dovevo sfidarlo, non era un testa a testa, dovevo viverlo. Dovevo lasciargli il potere che aveva, anche se non mi sarei sentita bene,anche se mi avrebbe distrutto, dovevo lasciare che mi travolgesse in modo che io potessi iniziare a scalarlo. Fù allora che inizia a salire. Non vi credete salire non è stato per nulla facile. Anzi è stato più difficile del cercare di capire come iniziare a salire. Io andavo avanti ma qualcosa in me cambiava. Io cambiavo. Più salivo, più non mi sentivo la stessa ragazza. Più  salivo più perdevo pezzi di me. Pensieri, parole, emozioni , sogni.Era ed è un muro circondato da un continua tempesta.La tempesta che mi porto dentro. Il mio muro ancora non ho finito di scalarlo, non so quando finirò. So che se mi guardo allo specchio mi vedo diversa, non vedo la stessa ragazza di un anno fà. Vedo una persona nuova. Non vi so dire se questa persona sia migliore o meno, vi posso dire che cerca ogni giorno di mettercela tutta. Forse è anche questo che mi ha impedito di diventare psicologa.Mentre salivo, ricordo quel momento, ho sentito un track rimbombarmi nel petto. Mi ricordava tanto il vetro quando si rompe. E si sa quando una cosa si rompe, per quanto cerchiamo disperatamente di riparla con nastro, attack e colla non tornerà più quella di prima. Avevo perso un sogno, perchè forse non era un sogno che mi apparteneva completamente, forse era un aspettativa sulla mia vita, o semplicemente aprire il libro e risentire la tua voce nella testa mi faceva troppo male. Decisi allora che non era la mia strada,in parte ad oggi mi autoconvinco che non è mai stata la mia strada, forse lo faccio per sentirmi meglio o forse no. Chi lo sa. So però che sto cercando di far sentire la mia voce, sto cercando di far leggere le mie parole. So che nonostante tutto cerco di mollare come ti avevo promesso. So che definirmi forte non mi farà sentire forte. E so che nonostante tutto io ti sento sempre qui con me. Non so cosa riservi il futuro, so che esiste il presente, e so che anche se spesso e volentieri ci imbattiamo in giornate NO non dobbiamo mai smettere di scalare il nostro muro. Sembrerà stupido, ma un domani ci renderemo conto che grazie alla nostra faticosa scalata se adesso siamo quel che siamo. Chi siamo non spetta a noi deciderlo, lo scopriremo andando avanti. Il muro non è il nostro ostacolo, il nostro ostacolo siamo noi stessi. Quindi affrontiamo il nostro muro, prendiamo le forze che abbiamo per poterlo superare, per arrivare in cima e poter urlare al mondo e al cielo:"PER TE C'E' L'HO FATTA!"


                                                                             -Piccola Stella Senza Cielo